martedì 25 marzo 2008

ricorrenze

l'anno scorso sono stato qui
a parte l'ovvia considerazione che è già passato un anno e nemmeno me ne sono accorto
è stata un'esperienza emozionante, alla quale ho ripensato spesso
chiedendomi se l'avrei mai ripetuta o se invece non si fosse trattato di uno splendido ma unico exploit
beh, ora mancano cinque giorni alla scadenza della presentazione del testo e della domanda di partecipazione e non ho né deciso né tantomeno scritto alcunché
l'anno scorso andò nello stesso modo, del resto
scrissi e mandai in pochi giorni e venni selezionato
conservo ancora la targhetta di "monologhista"
ma sono davvero combattuto, accidenti a me

giovedì 20 marzo 2008

piccole cose che non capisco (meglio così)

forse fanno apposta
forse sanno che l'insicurezza e la paura (e la speculare virulenza dell'istinto di appartenenza) derivano dal fatto che la "ggente" comune non conosce i propri diritti né tantomeno i doveri
perché, per esempio, se si fosse sicuri che a mandare a cagare un maleducato o a denunciare un ladro non si rischia la galera, non si cercherebbe l'appoggio di chi risolve (o millanta di voler risolvere, come quello diventato mezzo paralitico a causa del viagra) i conflitti con la spada o i decreti di espulsione. forse. per dire.
perché non si può essere così spaventosamente e pericolosamente stupidi come la santanché, che ha immediatamente starnazzato "vergogna! vergogna!" mentre il ministro ferrero stava dicendo di essere andato ad insegnare l'italiano agli stranieri, anche nelle moschee
lasciamo stare che si sia fatta fotografare con due africani per la pubblicità del suo locale in versilia, e che prima sia lei che ferrero avessero fatto un desolante teatrino sull'orgoglio di essere di destra (fascisti) o sinistra (comunisti)
perché non si può essere contro una legge che improvvisamente è colpevole se certe cose accadono
come se le leggi fossero fatte per incentivare i reati, non per nominarli e renderli inoffensivi
come se abortire in sé fosse una colpa, e in particolare una colpa della legge
le uniche cose che certe leggi fanno sparire sono i reati di silvio e di altri amichetti
le altre, la maggior parte, esistono per regolamentare, migliorare e magari alleviare situazioni
dove ci si illude di poter andare con una mentalità così idiota?

lunedì 17 marzo 2008

une soirée en enfer


non voglio essere la memoria di tutto, non posso essere.
lavoro che è memoria banale di denari, di scadenze. fiancheggiamento, auscultazione e forse devozione.
per inciso, vorrei ora viaggiare in treno tutta la notte solo per lasciar scorrere i pensieri, l'immaginazione, solo per trascrivere le vite possibili, gli sfioramenti della fantasia, l'irrealtà che da sempre mi consola
inseguire le parole, dopo una vita che pare un'imitazione
non mi ci riconosco più. non mi riconosco più.
come se la protezione dal quotidiano fosse anche protezione dal profondo.
come se la sordità alla menzogna fosse anche sordità alla verità.
essere un profeta noioso, che sarcastico destino.

poi, seduto sulla panca di marmo, leggi un libro con le dita nel naso.
rumore di sacchetti di carta, sulla banchina di fronte zoppica un utente che mangia hamburger.
segnale acustico, una voce disfatta nel messaggio di servizio.
ormai è notte, una voce può ridursi a dei suoni sconnessi, per la pessima acustica sotterranea, per la latente inutilità del lavoro
una voce parlante può ridursi a nient'altro che ad un rincorrersi fastidioso di echi, ad un risuonare incomprensibile. può succedere.

brucerò un'altra idea per superare la notte
la stanchezza è un foglio di velina sulle labbra, vibrante ad ogni respiro, che fa prurito, che fa ridere ed amareggia
dio, che realtà disgustosa
persino le metafore nascono perbene.

comédie humaine

non nascondo una punta di soddisfazione nel leggere che la Guardia di Finanza ha imputato ai signori Dolce e Gabbana 259 milioni di euro di redditi evasi al fisco grazie ad un "geniale" meccanismo fatto di società esterovestite che dirottavano i ricavi verso il Lussemburgo, ottenendo il 30% di risparmio di imposte...li hanno pizzicati anche perché i referenti italiani non avevano cancellate le e-mail scambiate con la sede estera.
sono stati più volte ospiti della Bignardi, a fare discorsi di etica, politica e religione. li trovavo sgradevoli e boriosi anche senza questa figura di merda, che in realtà si chiama "reato".
come loro tanti altri, anche cittadini comuni che nel loro piccolo si credono in diritto di intervenire e pontificare per luoghi comuni forti di una immagine di successo e del senso di impunità. o magari solo perché navigano sul sito di beppe grillo o hanno letto il libro "la casta" e si sentono investiti di toga nera o rossa.
recentemente uno così è persino stato al governo per 5 anni, e ancora ci prova.
"politica" non sono solo i comizi, fortunatamente. la politica passa anche di qui.

lunedì 10 marzo 2008

visioni di berlino/2

riprendo da qui, da Charlottenburg, castello barocco che si trova alla propaggine nord-occidentale della città. l'impatto visivo è più o meno questo, le nuvole sono state un regalo dell'ultima giornata a Berlino, girando con le valigie...è la più ghiotta delle testimonianze storiche rimaste a Berlino dopo le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. all'interno vi sono quadri - tra i quali quelli del mio amato Friedrich - e oggetti esposti, ma code chilometriche...ci accontentammo di pranzare nell'Orangerie all'interno del parco, un posticino incantevole e accogliente, come tutti quelli sperimentati lì. di notte passeggiare per la città è meraviglioso. come in ogni bella città, del resto. a parte il freddo che mi impediva di rimanere immobile con le mani, ragion per cui metà delle foto sono venute leggermente mosse, come questa ad Hackensche Hofe, splendido monumento in stile secessionista, le piastrelle lucide, i caffè all'interno, davvero un luogo suggestivo.

la "chiesa del ricordo", lasciata come era alla fine della guerra, nel cuore della zona shopping, in un mosaico fatto di opere di arte contemporanea, dai grandi magazzini KaDeWe, tra chioschi di curry wurst e patatine fritte. per assimilare e distinguere tutto ci vogliono giorni...
Berlino est. Karl Marx Allee è l'autostrada cittadina, perfetta per le parate e le esibizioni, ora affiancata da grandi costruzioni come la sede delle assicurazioni Allianz. La foto con l'omino rosso mi piace particolarmente. mi faccio i complimenti da solo, e vabbè...
vicino Potsdammer Platz, la celebre e discussa piazza ultramoderna e futurista un tempo attraversata dal muro. il freddo non mi ha consentito di scattare altre foto che non fossero tremolanti. mi è rimasto il senso di fierezza di una città che non esita a trasformarsi e cambiare, fervida, accogliente. da turista mi posso sicuramente sbagliare, ma è stata una sorpresa, un luogo in cui tornare.

giovedì 6 marzo 2008

6 cose di me senza importanza

su invito di Auramaga mi accingo a compilare questo piccolo catalogo delle inutilità bonaventuriane, divertendomi a pensare e a dare un piccolo commento. il gioco consiste appunto nel fornire un elenco di 6 cose (oggetti, tic, abitudini) di noi stessi che riteniamo siano senza importanza.
come da istruzioni riporto il link di chi mi ha coinvolto, e girerò ad altri 6 bloggers l'invito.
i giochi di questo tipo mi piacciono, trovo che aprano una bella strada per conoscersi e comunicare, e ringrazio Auramaga per l'invito...e ora vediamo un po' (non in ordine di importanza, se sono inutili...)...

a) mi arriccio le folte sopracciglia quando leggo o mi concentro
b) detesto i jeans neri
c) uso solo penne a sfera, meglio se con inchiostro blu
d) porto sempre con me un piccolo bloc notes o un Moleskine
e) non riesco a leggere un solo libro per volta
f) sono allergico al tonno in scatola (forse anche a quello fresco, ma non mi interessa saperlo)

i prescelti credo saranno La Flauta, PlacidaSignora, DarkSylvia, Giacomo, Amelia e Amalteo

mercoledì 5 marzo 2008

vita contemplativa

ho amato visceralmente il romanzo Zorba il greco, di Nikos Kazantzakis, autore di impressionante potenza altrimenti poco noto o del tutto sconosciuto, e quel poco dovuto più che altro all'omonimo film di Kakoyannis con Anthony Quinn
un'altra sua opera è stata fonte per il film L'ultima tentazione di Cristo di Scorsese
non sapevo che la sua vita si fosse incontrata con quella di Miguel de Unamuno, altra singolare, discussa e poco nota figura di intellettuale e scrittore a cavallo tra Ottocento e Novecento
e persino con quella di Mussolini
sarebbe cosa utile l'edizione delle sue interviste, e magari la traduzione del suo lavoro principale, Odissea, titolo importante, poema in 33333 versi
che a sua volta si incrocia con un altro poeta importante del nostro tempo, Derek Walcott e il suo Omeros e la sua versione teatrale dell'Odissea (di Omero).
per dire della sottile e inesauribile vena greca e neogreca che attraversano il nostro mondo. altro che baloccarsi a proposito dell'utilità delle lingue classiche.