venerdì 26 giugno 2009

amori e neuroni

il letto sembra enorme.

sul soffitto non accade nulla, come al solito, anche se lo sguardo corre eternamente sulla stessa pista. mi sembra di non conoscerlo affatto.

musica spenta, luce spenta
solo il respiro di lei, che attende che il mio male passi
una parola sarebbe il segnale, forse
cambia posizione spesso, dev'essere scomoda
la vedo, non è che non la veda, come se gli occhi avessero una coda, ma resto inesorabilmente immobile
la prima frase arriva, forse non sto dicendo nulla
tra una frase e l'altra, sempre il suo respiro

si intravvedono appena le tende muoversi nella brezza serale di un giugno insolitamente fresco.
alle 22:23, guardo l'orologio per conferma, ma sono sicuro, comincia la commedia inesorabile dei vicini, in replica ogni sera. la loro tagliente e ostinata ottusità manda in frantumi ogni pensiero.
la moglie apre il portone, dopo pochi istanti arriva l'auto del marito, chiudono portone e garage, e iniziano a litigare

la mia ultima parola non è mai arrivata, so di essere stanco.

sabato 20 giugno 2009

sono un autarchico


il modo migliore per attuare l'eutanasia di un intero paese.

sta riuscendo a meraviglia.

soffocare nel proprio vomito, per una rockstar è la consacrazione, per una società è un'allegra tragedia. o il sogno realizzato di stolidi conservatori.

non oserò mettere le mie parole avanti a quelle del mai troppo compianto maestro Dionisotti.
pochi come lui erano consapevoli della sottile mistificazione contenuta nel proliferare delle informazioni, degli studi, delle opinioni, che allontanano dall'unica possibile fragile verità, quella delle fonti.

giovedì 11 giugno 2009

ubi sunt...



brusco risveglio

d'accordo che sono uno che non ama i risvegli, per principio, se c'è un buon sonno alla base

e in questo paese si dorme davvero bene

se non fosse che il risveglio disturba...


(arriva Gheddafi, lodi sperticate, pacche sulle spalle all'Italia che ha "cambiato rotta" nei comportamenti con la nobile Libia, pure Napolitano se ne rallegra. intanto grazie al voto di fiducia passa la normativa sulla giustizia, che comprende le due più preziose perle del degrado: reato di immigrazione e limitazione alle intercettazioni come strumento di indagine. e tutti allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al re...) (l'indignazione arriva persino nelle radio commerciali, ho faticato a crederci, ma la protesta passa anche per Radio Capital, se non è ironia questa...)(e intanto, per firmare una protesta, vai qui)

lunedì 8 giugno 2009

il male


si annida nei risvegli più duri, come un'ombra vista di sfuggita, o un sogno vividissimo appena dimenticato

la parola risolutrice non viene, l'urlo che modula in canto, tutto ingoiato dal mistero dell'udito, per noi che guardiamo senza capire

eppure l'oggetto è lì, lì stanno l'uomo e la donna, che dio li perdoni o li abbia in gloria

nessuno se ne cura, tra un milione di anni rideremo forte, polvere senza denti

qualche insulto mormorato tra i denti, appiccicoso come un candito, dolce come il veleno. tra liquefazioni e ricomposizioni, corpo e pelle piovono sull'asfalto caldo, fuori delle lenzuola.

riscaldo il mio corpo, chiedo aiuto ai saggi, oggi è quasi finito.