martedì 14 luglio 2009

semi di contemplazione


" Sai com'è? I comunisti vivono male, te lo dico io, perché sono invidiosi."
tra il tintinnare di bicchieri e forchette, rimasugli di pizza, mentre il cameriere svolazza servizievole ad offrire dei freschissimi cannoli siciliani, che lorsignori nemmeno mangeranno, si levano leggere queste conversazioni
"Se io vincessi, ad esempio, duemila euro al giorno con le lotterie, quanto fa? Sessantamila, ecco, non li dichiarerei e mi verrebbero a controllare, non ho fatto niente di male..."
la camicia azzurra tira un po' sulla pancia, cinquant'anni penso portati bene, capello grigio medio/lungo, e scarpe sportive
"L'anno scorso, quando facevo l'elettrostimolazione, le mie gambe erano toniche da morire"
mormorano le signore, che non sudano, esalano profumi come piante tropicali dietro il loro trucco inattacabile. hanno dei figli, uno piccolo, nel passeggino, sono amorevoli, accondiscendenti, liberali, perfino kitsch come zuppiere di ceramica.

può succedere, è successo. pensavo che qualcuno avesse dimenticato la televisione accesa.
il mio piatto di scamorza ai ferri diventa quasi insapore. misuro a passi mentali le distanze, l'assenza di un varco per comunicare
tra una pagina di Barthes, una poesia di Montale
il sogno di una cosa e l'evasione fiscale...

non ci si sente migliori. ci si sente soli e preoccupati.
(i cannoli li ho avuti anche io, ma li ho dovuti chiedere)

"tutto concorre alla grande opera borghese di ridurre, alla fine, l'essere a un avere, l'oggetto a una cosa"
Roland Barthes
, Miti d'oggi (Mythologies), p. 156