una parentesi in questa febbre che non vuol saperne di lasciarmi, amante fedele, non c'è che dire
e, per la verità, questa pausa di malattia mi ha fatto pensare moltissimo, ho potuto riassaporare come non mai il valore del silenzio e della quiete, che da esteriori diventano per forza interiori, vale a dire che in queste condizioni (non di malati, ma di silenzio e quiete) c'è davvero un alto rischio di prendere la via della ricerca e della saggezza, per tutti
e, infine, non crediate che io non mi renda conto di aver scoperta una ovvietà
ma poi c'era una cosina sulla quale non avevo ancora definito le mie impressioni
una cosina sulla quale all'inizio avevo posto un segnalino di ammiccamento e condivisione, sulla scia delle facili nausee da eterna gravidanza isterica di cui soffre la democrazia italiana
nel guazzabuglio vero/apparente delle sommosse alla grillo, del blaterare di antipolitica
quelle affermazioni del romano p. nel ceruleo salotto del vespa:
non vedo, dice il p., una società migliore della sua classe politica;
la signora (
colombo, intervenuta in trasmissione) chiede un esempio, dice ancora p., giustamente la classe politica deve dare l'esempio, ma nella società vedo gli stessi mali
e allora? mi domando
giochiamo a "è nato prima l'uovo o la gallina"?
oppure, chi è senza peccato ecc.ecc. quindi pari e patta, stanotte tutti a casa e non pensiamoci più?
lentamente mi si è risvegliata una furente indignazione verso tanta idiota sfacciataggine.
e dire che, sia pure attraverso la (ovviamente abortita subito) mediazione della Rosa nel pugno, sono stato sostenitore del p. qui sopra (che è prodi, ve lo rivelo subito per non tenervi troppo sulle spine)
ma vogliamo capire cosa significano quelle affermazioni così italiane di prodi? italiane perché buttate lì, con apparente noncuranza condita di superiore bonaria ironia, ma che nascondono il solito fondo brutale e stupido di chi ha il culo protetto anche davanti alle più grosse cazzate
buttare tutto nel solito moralismo da quattro soldi, che non è altro che la solita slavata riproposizione del qualunquismo, non mi sta bene. ma proprio per niente.
"italiani, se siamo dei cialtroni è colpa vostra. siamo come voi. ci avete voluto così, ora non potete pretendere..."
beh, col cazzo, scusate
a me di sentirmi dare del delinquente, arraffone, speculatore, corruttore e quant'altro da uno solo perché è delinquente, arraffone, speculatore, corruttore e quant'altro lui, non mi sembra un'argomentazione così irresistibile. anzi, francamente mi domanderei se per caso non mi stessi trovando alle prese con un idiota.
sono allibito.
non mescoliamo le carte in tavola: al posto di comando ci stai tu, caro p., mica io. e ci stai in base a tutta una serie di leggi che il cittadino (grazie alle leggi sull'istruzione che sono penose, e alle solite scuole spesso allo sfascio) ignora ma che tu devi invece rispettare. io, che non rubo, non uccido, faccio il commercialista nel mio piccolo e le tasse giuro che le pago, ho votato la tua coalizione non certo per sentirmi rinfacciare questa crassa volgarità che vuoi far passare pateticamente da logica vincente.
leggi che non sono state scritte e votate da delinquenti, ma solo troppo spesso male applicate da essi. e non è la stessa cosa.
com'è stato possibile che un sistema creato per far sì che cittadini liberi e onesti potessero in coscienza eleggere al Parlamento dei loro concittadini
più liberi e onesti, dotati di capacità tali da renderli utili al governo del paese, com'è stato possibile che ora sia diventato il suo opposto, dove il malvivente vota chi gli promette impunità, oppure il malvivente viene votato da chi gli promette impunità?
il povero politico è vittima e simbolo di una società che lo costringe ad agire male, di una società sporca che la costringe a sporcarsi a sua volta? ma siamo ancora nel paese di machiavelli o in quello di alice?
seguendo la geniale intuizione, allora, pinochet, per es., non è stato che lo specchio di un cile popolato di fascisti. a suo modo ha dato l'esempio, non fa una grinza.
la politica si
fa o si
offre e
vende?
la politica si nasconde dietro ai cittadini?
una classe politica che così grossolanamente ammette la propria impotenza, cercando una giustificazione demente, è davvero sconfortante. occorre davvero parlare di antipolitica, questa invenzione tanto di moda perché sembra vi rifletta al contrario dandovi l'illusione di esistere?
triste che il motivo di tale bestialità sia stata una domanda gretta, sul fatto che i giovani non godono degli stessi benefici dei politici, che invece hanno sconti, vantaggi ecc.ecc.
è questa la vera somiglianza, la corsa al ribasso della società (politica inclusa, caro prodi, che ahité non è corpo estraneo) al denaro e all'affermazione, dove conta solo chi può far arrivare prima. e chi è fuori gonfia d'invidia e vi fa i conti in tasca, fottendosene dello sfascio, chiedendo solo una parte anche per sé, gli altri, quelli che inspiegabilmente continuano a preferire l'onestà e il rispetto, Vaffanculo.
ed ecco che Grillo è davvero il vostro specchio, grezzo, volgare, brutale, in soldoni, eppure facendo ridere riesce perfino a migliorarvi.
sic transit gloria mundi. papè satàn aleppe.