
altro che punti fermi
questo blog, strano (ma forse non così tanto) a dirsi, non so dire se mi somigli troppo o non mi somigli affatto
sempre in bilico tra il pudore della pagina di diario e marginali considerazioni civili, politiche
mi somiglia in quanto non mi mette mai a fuoco
non mi somiglia in quanto manca di spontaneità
ho imparato molto in questo anno quasi e mezzo di scrittura in rete, e di letture e confronti. nemmeno pensavo che sarei arrivato così lontano nel tempo.
la scrittura è un curioso esercizio, necessita di tempo e di silenzio ed è per sua natura, quindi, in opposizione ad ogni istante della mia vita quotidiana. e a quelli di qualche altro milione di persone.
di questo ne soffro, mi ritrovo sempre sbilanciato tra il desiderio e la sua realizzazione, soffocata e risospinta verso un indeterminato futuro, che brilla là in fondo, età dell'oro o utopia cui non credo minimamente.
oggi il tempo non aiuta, sono sopraffatto dall'amarezza di questo buio lattiginoso di autunno, che ancora non profuma di legna che arde, non sa di intimità. è una sera aspra, tagliente, non riesco a ricavarne nulla, se non schegge di un entusiasmo bloccato.
riflesso di una crisi morale, spirituale, civile.
ho cambiato auto, ma non basta.
sono diventato un aikidoka, cioè un praticante di Aikido, leggo coacervi di scritti che narrano della vita del fondatore di questa particolare arte marziale, in bilico tra shintoismo e buddhismo, ma non è una fede religiosa quello che cerco, quanto una sapienza del corpo, una chiave che apra il mistero del ponte tra corporeità e linguaggio. finché ne avrò voglia.
come Yukio Mishima, magari senza finire suicida, ecco...
e così vago, divorato da strani appetiti, cammino sulle onde di un vortice che non mi dà tregua, per dire che? per fare che?
non riesco nemmeno a disinteressarmi totalmente del liquame politico italiano, dei miasmi delle non-notizie, firmerò contro il Lodo Alfano, e altre amenità.
definitivamente, non prendo sul serio quasi più nulla.
a parte la poesia, la musica, il sesso, il cibo e l'umiltà.