
si annida nei risvegli più duri, come un'ombra vista di sfuggita, o un sogno vividissimo appena dimenticato
la parola risolutrice non viene, l'urlo che modula in canto, tutto ingoiato dal mistero dell'udito, per noi che guardiamo senza capire
eppure l'oggetto è lì, lì stanno l'uomo e la donna, che dio li perdoni o li abbia in gloria
nessuno se ne cura, tra un milione di anni rideremo forte, polvere senza denti
qualche insulto mormorato tra i denti, appiccicoso come un candito, dolce come il veleno. tra liquefazioni e ricomposizioni, corpo e pelle piovono sull'asfalto caldo, fuori delle lenzuola.
riscaldo il mio corpo, chiedo aiuto ai saggi, oggi è quasi finito.
5 commenti:
'azz
bonnie, però perché non ti credo?
perché sono umori che vanno e vengono, cara virg, e non si tratta solo di un mio stato d'animo. in un certo senso vedi giusto. besos.
L'"insulto tra i denti appiccicoso come un candito" è una perla! Bleah, mi pare di sentirne la dolcezza stomachevole.
Bel post!
merci!
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