non voglio essere la memoria di tutto, non posso essere.
lavoro che è memoria banale di denari, di scadenze. fiancheggiamento, auscultazione e forse devozione.
per inciso, vorrei ora viaggiare in treno tutta la notte solo per lasciar scorrere i pensieri, l'immaginazione, solo per trascrivere le vite possibili, gli sfioramenti della fantasia, l'irrealtà che da sempre mi consola
inseguire le parole, dopo una vita che pare un'imitazione
non mi ci riconosco più. non mi riconosco più.
come se la protezione dal quotidiano fosse anche protezione dal profondo.
come se la sordità alla menzogna fosse anche sordità alla verità.
essere un profeta noioso, che sarcastico destino.
poi, seduto sulla panca di marmo, leggi un libro con le dita nel naso.
rumore di sacchetti di carta, sulla banchina di fronte zoppica un utente che mangia hamburger.
segnale acustico, una voce disfatta nel messaggio di servizio.
ormai è notte, una voce può ridursi a dei suoni sconnessi, per la pessima acustica sotterranea, per la latente inutilità del lavoro
una voce parlante può ridursi a nient'altro che ad un rincorrersi fastidioso di echi, ad un risuonare incomprensibile. può succedere.
brucerò un'altra idea per superare la notte
la stanchezza è un foglio di velina sulle labbra, vibrante ad ogni respiro, che fa prurito, che fa ridere ed amareggia
dio, che realtà disgustosa
persino le metafore nascono perbene.
10 commenti:
E perché non alzarsi un sabato mattina (magari il prossimo), prendere il treno e andarsene da qualche parte mai vista prima, senza progetti né aspirazioni?
E' rigenerante.
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quando sto così ripeto come un mantra "Was it a cat I saw? Was it a cat I saw? Was it a cat I saw? Was it a cat I saw?..." e Alice mi riconcilia col mondo
tu che sei esperta virg, questi commentatori untuosi e lusinghieri che vogliono?
@ aura: partirò...in auto, ma partirò..il fatto è che rischio di non tornare...
baci
spam spam spam
sospettavo giusto. non che ci volesse una cima...grazie cara.
sapendo del tuo lavoro assorbente, ti ricordo anche qui che ti ho scritto:
grazie guitar
grazie per avere di nuovo animato la nostra conversazione.
il piacere delle tue parole mi deriva dal fatto che apprezzi la scrittura della munro per gli stessi motivi di molti di noi che ne abbiamo l'abbiamo inseguita alla ricerca degli indizi lasciati qui e là. dici bene tu:"
l'abilità straordinaria nel disseminare piccole sporgenze o dissonanze che fanno presumere, che fanno presagire ma poi forse no..come in raptus veniamo lentamente indotti al dubbio"
un po' come la vita in generale. c'è una forma esterna e poi tante disseminazioni sotterranee di tipo sia biografico che relazionale.
richiede attenzione alice munro. si rischia di perdere l'appuntamento della comprensione. poi arriva come qualla luce bianca di cui parla piero citati (e che ha ricordato prismain uno dei suoi commenti)
ecco, direi che la munro chciede partecipazione attente. e con questo insegni a tentare di leggere con attenzione nelle trame dei nostri rapporti interpersonali.
grazie ancora
e a rileggere e a rileggerti
grazie amalteo, ho risposto sulla pagina della Munro, un saluto.
Io invece mi riconosco perfettamente nei miei miseri e tristissimi schemi mentali (mentre predico di vivere alla giornata) nelle mie ossessive abitudine delle quali non posso fare a meno (mentre blatero di lasciarsi guidare dall'istinto) negli alti e resistenti muri che tiro su in prossimità di nuove amicizie (mentre argomento sulla necessità dell'improvvisazione)....
"che realtà disgustosa
persino le metafore nascono perbene."
Si mi associo (mentre in realtà mi dissocio sempre e comunque come fosse un vaccino contro il vaiolo)
Baci
Darksylvia
sylvia tormentosa e tormentata con un filo di ironia...baci cara.
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