mercoledì 24 settembre 2008

flashes e dediche



Si dice che gli psicopatici, persone in nessun modo turbate da una coscienza, siano dei generali e dei politici di inarrivabile efficienza.
(Anna Funder,
Stasiland - tradotto e pubblicato in italiano da Feltrinelli con il titolo C'era una volta la DDR - pag. 55)

Dando dar credito all'autrice della folgorante citazione che di queste cose se ne intende, come testimonia il suo meraviglioso/agghiacciante saggio romanzato sulla vita in Germania Est da cui essa è tratta, mi vengono in mente alcuni curiosi corollari:
il primo è che la classe politica italiana ha quasi sempre goduto di ottima salute psichica; il secondo è che ora, invece, chi è al governo, qualche problemino ce l'ha, mentre la sinistra continua la sua passeggiata di salute; il terzo è che l'etica degli psicopatici sta diventando - non vorrei dire che è già diventata - la norma, una delle tante rassicuranti maschere di un'umanità ancora troppo stupida, legata alla brutalità ottusa del potere economico e politico; infine, il quarto, è che è una volta di più evidente che "le parole sono importanti", dietro alle parole si sono voluti nascondere orrori, soprusi, connivenze, nel sempre uguale e atossico lessico della prepotenza. Se al posto di efficienza iniziassimo a parlare di - e di conseguenza ad agire con -
rispetto oppure onestà forse potremmo pensare a chiamarci fuori da questa follìa sterile e senza immaginazione.

2 commenti:

Paolo Ferrario ha detto...

mi riconosco molto quando dici che le parole sono importanti.
costruiamo molta parte della nostra identità attareverso le parole. sta alla mia responsabilità scegliere quelle che mi sembrano più giuste
ciao ombroso guitar

Gianluca ha detto...

ombroso, devo riconoscerlo.
la frase sulle parole è una citazione della celebre battuta contentuta nel film "Palombella rossa" di Nanni Moretti, che mi colpì immediatamente. un saluto a te.