venerdì 14 dicembre 2007

una grotta a capodanno, tanti anni fa...


avevo cominciato dieci giorni fa a scrivere appunti per questo post, su suggestione dell'amica "romagnola a parigi" Auramaga
poi le inevitabili lungaggini dovute a lavoro, impegni e stanchezza, hanno fatto sì che lei mi anticipasse in quanto a "citarsi addosso"...
e del resto gli appunti non erano granché, quindi ricomincio volentieri, in questo venerdì sera milanese davvero invernale, terso e rigido come una lama, pieno dei profumi del fuoco dei camini, della terra umida, di suoni rarefatti, come irrigiditi anch'essi dal freddo

era il capodanno del nuovo millennio, del baco e di poche altre cosette
con degli amici, la decisione di passare 'a nottata in grotta, in montagna, nei pressi di Sondrio, dove loro avevano un appartamento in affitto con stufa a cherosene, garanzia di malattie respiratorie e probabilissime esplosioni
la decisione è stata immediata, per quanto tardiva, quindi, raffazzonati una decina di compagni alla bell'e meglio (non avete idea di quante resistenze, tutti vogliono fare una festa "diversa", e poi, sì, ma al caldo, sì, ma col forno, sì, ma con tavolo sedie e companatico serviti, sì, ma con la tv che dà il conto alla rovescia...blabla..bah...) siamo partiti per i preparativi
sintetizzando: tre giorni per esplorare e trovare il luogo adatto, trasportare con zaini tre quintali di legna dopo lunghe trattative per spuntare un prezzo decente dalla baffuta e scontrosa fornitrice, fare la spesa tenendo conto che si era 11 uomini e una ragazza, di cui quattro visti per la prima volta
era una sera freddissima, più di oggi, ghiaccio sulle strade, tanto che, arrivati il 31, rischiai subito un volo colossale con le borse della spesa. riuscii ad aggrapparmi alla cancellata con furia, facendola tremare per due isolati...e restandoci quasi attaccato, come succede alla lingua sul ghiaccio...
carichi di vino, pane, carne, polenta, bicchieri e piatti di plastica, sacchi dell'immondizia per lasciare pulito, ci incamminammo in silenzio sul sentiero di neve e ghiaccio, neve che gemeva sordamente sotto gli scarponi
ora ricordo confusamente il freddo, l'eccitazione per la solitudine, la visione di alcune case apparentemente vuote in mezzo agli alberi coperti di neve
niente musica, una lunga chiacchierata, lunghe pause, fu divertente preparare il fuoco, pareri contrastanti da cittadini sfigati che non sanno nemmeno come posizionare i ceppi per far respirare la fiamma...altro che "isola dei famosi"...
la carne inesorabilmente carbonizzata e la polenta a fette che si freddava prima di arrivare alla bocca, sapore di cenere, odore di fumo dappertutto, nei capelli, sui vestiti, la schiena rivolta al fuoco bollente, il viso gelato dalla notte
poi, a mezzanotte, il vino che scendeva senza scaldare, gli occhi lucidi dall'alcool, dal fumo, da un'allegria che non prendeva la strada giusta, a mezzanotte, le finestre illuminate nella notte, sotto la neve, porte che si aprono, voci festanti e colori, una sola persona in più sembrava un mondo, l'unica donna sdraiata su un'enorme roccia piatta sopra il falò forse a contemplare l'illusione della solitudine, l'illusione della distanza dalla vita quotidiana
davvero non ricordo le frasi, le parole, ricordo i tentativi di trasmettere e ricevere sms di auguri, malinconia si faceva strada nel petto di un amante abbandonato, contemplare la stellata di dura nitidezza, dove le strade delle costellazioni si perdevano sciolte in un conteggio infinito di luci
il ritorno alla casa, poca voglia di dormire, qualche bicchiere di grappa e gin seduti sui sacchi a pelo, tentando di pompare cherosene nella stufa come fosse vino, e la notte passò in fretta, sotto lo stomaco in fiamme, lui sì, i pensieri a rincorrersi come criceti nella ruota, tenue il profumo di donna sotto il ticchettìo della stufa ormai spenta

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Notte magnifica, magnificamente raccontata.
Ecco, quello che vorrei provare, almeno per una capodanno, è il silenzio, la semplicità, la natura, l'origine, il freddo, il fuoco, l'arte e un pizzico d'avventura.

Gianluca ha detto...

grazie cara. ripeterei l'esperimento volentieri, forte dell'esperienza passata, ma la compagnia si è sfaldata...