giovedì 22 maggio 2008

a casa nostra

ripassiamo un poco di attualità, visto che tra martiri e ponti sullo stretto la malavita sembra nuovamente avere la malsana tendenza a sparire e ad incarnarsi in bande di svaligiatori di ville o campi nomadi. tra memorie corte, comode omissioni e vigliacchi opportunismi, questi sono i luoghi in cui vivo e lavoro. per esempio.


Criminalità In crescita gli affari con i cinesi. «Il potere nelle mani delle giovani leve»

'Ndrangheta. Nuova strategia: riciclare i soldi degli immigrati.

La Commissione antimafia: il denaro sporco lavato con i money transfer *** Tra Buccinasco, Corsico e Trezzano la maggior infiltrazione. E in città allarme per le periferie come Quarto Oggiaro

Cuore di mamma (santissima). Ogni buon capo mafioso, e figurarsi uno della grande famiglia ' ndranghetista, sa bene che le mani vanno tese per le armi. I soldi. E per i povericristi: le cosche calabresi fungono da banca parallela per imprenditori in difficoltà, con fideiussioni e prestiti. Poi, se serve il timbro dell' ufficialità, ci sono direttori e impiegati di istituti di credito, pesci di quest' oceano - broker, commercialisti, avvocati, titolari di imprese e negozi - tenuto a galla dalla ' ndrangheta. Che «a Milano rappresenta la metafora della sua ramificazione tentacolare». Lo scrive nel rapporto diffuso ieri la Commissione parlamentare antimafia. Che manda un messaggio alle istituzioni: «L' aggressione al cuore economico delle cosche deve rappresentare la vera sfida». Una sfida che passa per i soliti cognomi, i soliti posti. E gli insoliti cinesi e money transfer. Stranieri e scontrini Partiamo dal capitolo denaro sporco. I canali attraverso i quali viene lavato «sono tra i più ingegnosi». E fin qui, si sapeva. Una recente novità porta a un forte interessamento per i money transfer, gli sportelli coi quali gli stranieri inviano denaro all' estero, in Patria: «In Italia restano gli euro "puliti" dei lavoratori extracomunitari, fuori dai confini si volatilizzano gli euro "sporchi"». Altro fronte: i supermercati e gli scontrini. «I registratori di cassa emettono ricevute a raffica, anche con qualche cifra in più». Così «gli ' ndranghetisti stanno aprendo catene di negozi e centri commerciali in società con i cinesi». Etnia che gode d' una considerazione positiva da parte calabrese. Ruspe e spallate Non manca, e non mancherà dopo questo rapporto della Commissione, chi - specie fuori città - obietterà, protesterà, giurerà che son tutte e solo falsità. Tant' è. «Nel triangolo Buccinasco-Corsico-Trezzano non è nemmeno pensabile che qualche con proprie offerte o iniziative "porti via il lavoro" alle cosche calabresi che hanno le loro imprese diffuse sul territorio». Imprese che, nell' hinterland, riguardano in gran parte i cantieri edili e che, a Milano, gravitano sull' Ortomercato e insozzano le periferie (è citato il caso di Quarto Oggiaro). E però è in provincia che la ' ndrangheta semina, miete e raccoglie. Nel triangolo Buccinasco-Corsico-Trezzano, più Rozzano e Cesano Boscone, «le tradizionali famiglie malavitose, sempre più saldamente radicate al territorio, hanno iniziato a gestire e sfruttare le zone di influenza stringendo alleanze con spregiudicati gruppi politico-affaristici». Parentesi doverosa: il rapporto, la Commissione l' ha realizzato col materiale delle inchieste giudiziarie, con il lavoro di magistrati e forze dell' ordine. Non ha, insomma, attaccato a casaccio. I soliti noti Quello della ' ndrangheta è un appello che si perpetua. Cambiano i nomi di battesimo (coi vecchi finiti in galera) non i cognomi. Tali e quali da decenni. Seguendo l' ordine alfabetico ecco per esempio Arena, Bellocco, De Stefano, Ierinò, Imerti, Mancuso, Mazzaferro, Pesce, Sergi e via dicendo. La lista è lunga. La lista invece di chi deve combatterla finisce subito: come già lamentato dal procuratore aggiunto Alberto Nobili, le risorse specializzate nel contrasto ammontano, tra Ros, Gico, Sco e Dia, a 200 unità. * * * 545 Gli immobili confiscati alla ' ndrangheta. Ma a Milano l' iter per poterli riconvertire in attività utili è ormai bloccato da due anni

Galli Andrea

Pagina 10
(21 febbraio 2008) - Corriere della Sera

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma no, cookie, non temere: Arena, Bellocco, De Stefano, Ierinò, Imerti, Mancuso, Mazzaferro, Pesce e Sergi non sono rom né sinti che male vuoi che facciano?

Anonimo ha detto...

Senti, ma tutte quelle bellissime poesie (o post poetici) che pubblicavi una volta?

Gianluca ha detto...

@ virg: già, che sciocco che sono...
@ aura: è un periodo così, col blog non cambio il mondo, ma a volte ho bisogno di esprimere il fastidio che sento. ma non temere, torneranno anche i momenti della poesia. grazie.