martedì 6 maggio 2008

manoir de mes rèves




avrei potuto dire, o fare, e invece no
vanno di moda le inversioni di tendenza, le definizioni inventate, le costituzionali ostentazioni di appartenenza, le cesure al dialogo
ma io continuo ostinatamente a non sapere
senza assolvere ai preliminari, ogni prolungamento è sterile, è un tentacolo tagliato che si contorce
ogni parola o gesto lasciano dietro di sé il proprio significato
e allora tutto è possibile ma niente è reale, resta solo un granello di nausea, un tentativo di divinazione, l'interrogazione muta al volgere del cerchio del tempo

sto parlando di me, dell'amore, della rabbia, della politica, della musica, della poesia
sto parlando di me ad un anno di distanza dalla nascita della scrittura su questo blog
a trentaquattro e mezzo dalla mia nascita
e a quanto da un nuovo cambiamento?

un sole pigro entra dalla finestra finalmente sgombra di scaffali, dopo il rinnovamento del mio ufficio
il sole entra di sera, quando se ne sono andati tutti, e io comincio a lavorare volentieri
ma ancora più volentieri me ne torno a casa a ripulirmi della lunga giornata a volte trascinata e a volte spinta coi soffi come una piuma
come si fa a digerire tutta l'inutilità verbale e culturale che precipita addosso ogni giorno?
come si fa a reggere l'utilissimo spettacolo delle opinioni in libertà?
i conti tornano solo per amor di retorica e ipocrisia

avrei dovuto imparare a scrivere nel sole
avrei dovuto imparare i nomi degli alberi
(forse sarò più chiaro domani
o lo sono già stato troppo)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

bestiolina bella, sei ancora in tempo: impara i nomi degli alberi, quelli dei pesci, improvvisa un soffritto, datti all'ippica (suona male, ma va bene pure quello), fottitene di quello che leggi e vivi. (a parigi c'è il sole, sono sull'incazzoso andante, ho un mucchio di lavoro, litigo con pinoc dalle due alle tre volte al giorno, ma ho un sorriso che mi si allarga dentro ogni volta che aspiro questo dannato profumo di estate. mmmmh)

Gianluca ha detto...

vivo, vivo, cara. ho giusto comprato un libro sugli alberi...l'estate mi stordisce, la pelle, calda, mi sembra non esista e mi fondo con gli odori, coi suoni, con il poco verde che ancora resta. mi ritrovo tra le tue parentesi cara virg, un bacio.

Anonimo ha detto...

mi nascondo quasi sempre nelle parentesi ;)

Anonimo ha detto...

Ti consiglio una sana, grossa, grassa, sonora risata :)

Auramaga, bagnata dal sole.