martedì 13 novembre 2007

impressioni(smo)

la biblioteca civica ha in programma un ciclo di quattro visioni di film, due di Bergman e due di Antonioni
necessaria prenotazione nominale, quasi una schedatura, trenta posti circa in tutto, visione gratuita, del resto
stasera secondo appuntamento "l'occhio del diavolo" di Bergman, il primo ce lo siamo persi, martedì scorso, martedì prossimo "Blow-up", già visto, e poi, dulcis in fundo e soprattutto, lo attendo da parecchio tempo, "Professione reporter"...

l'aggiornamento del sistema informatico procede per conto suo, lentamente, spero di non fare troppo tardi, una pizza al volo e poi a piedi nella sala di proiezione. la biblioteca è a duecento metri da casa, fortunatamente. ma la casa è a più di mezz'ora dall'ufficio.
musica in sottofondo, jane's addiction, pearl jam
sul tavolo un disordine solito e insolito insieme
un bilancio da sistemare, come si usa dire quando si coprono delle mezze schifezze
un foglio A4 diviso a metà su cui ho appuntato delle figure ritmiche da eseguire con la chitarra, captate in auto mentre tornavo da un appuntamento questo pomeriggio
report dei tecnici spiegazzati e ancora non buttati via, post-it abbandonati sotto un cd-rom (non nel senso di zingaro, dio che battuta miserrima) di una banca dati
ho lavorato così di malavoglia oggi, con occhi pieni di cotone, pelle di carta e foglie secche, pensieri col fiato trattenuto, pensieri inadeguati, inadeguati a cosa?
stanchezza e voglia di piangere, ma soprattutto di ridere
dopo una nottata pesante, di liti, di incomprensioni, di senso di inutilità, di debolezza soffocante
e una resistenza indomita al precipitare
la mia lingua tagliata è il termometro, spezzo tutto quello che mi capita sopra la lingua, ma i cocci non mi feriscono
sentirsi appesi ad un filo, da sempre, sentirsi soli fino a battere i denti
ma perché, mi chiedo, dov'è l'errore che mi porto dietro
riflettere sulla condizione di automa rotto, come diceva il poeta
tento inutilmente di definirmi, entro ed esco dalla realtà, leggero e pesante
frenetico alternarsi di umori, di visioni del presente e del passato
ma una resistenza indomita al precipitare, all'assaporare quell'acidula dolcezza del sentirmi votato alla caduta, resistere alla voglia suadente, infida, di abbandonare tutto
a chi mi dice che non vedo sfumature, dico che ha ragione
per quanto si ingrassino frasi e si moltiplichino i decimali non c'è modo di attutire il passaggio tra zero e uno, tra essere e non essere
si gioca in una infinitesimale frazione, ma è una distanza netta, incolmabile, una differenza assoluta
vorrei che tutto durasse per sempre, e poi finisse subito
vivere è una gioia
il vissuto è una pena
la cura è non amare più
la cura è amare subito

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A volte una vacanza é sufficiente ;)

"una pizza al volo" come mi mancano queste frasi.

Gianluca ha detto...

eh, sì, durante il famoso "ponte di S.Ambrogio" me ne andrò in romagna per qualche giorno...richieste di altre frasi? offro io...ciao cara.

Anonimo ha detto...

Qualcosa che abbia a che fare con la piadina, con il mare in inverno, con il profumo di grigliate di salsicce e castrato é sempre gradito.