giovedì 31 luglio 2008

e allora...


"Una particolare attenzione è rivolta a coloro che devono eseguire l'iniezione letale. Chi potrebbe sopportare il peso di aver ucciso qualcuno nonostante gli sia conferita questa competenza dall'ordinamento giuridico? Gli Stati Uniti d'America hanno risolto in modo molto pratico la questione. Durante il procedimento di esecuzione della pena vengono scelte tre persone competenti della materia che sceglieranno una delle tre siringhe tra le quali ve ne sarà solo una con il contenuto letale. L'esecutore non potrà quindi sapere se la sua iniezione è stata quella letale, risolvendo così in maniera pratica un problema che riguarda la più intima parte della coscienza umana."

a volte penso, come ieri sera, al perenne contrasto - tutto ideale - tra caso e necessità, roba vecchia si potrebbe pensare, ma che non muore mai. per fortuna.
mi capita di pensare, ad esempio, a cosa sarebbe accaduto se fosse morta mia madre invece di mio padre, allo sfascio, agli odi che sarebbero esplosi. invece no, l'ordine delle cose è stato diverso. e, a dirla tutta, sapevo che sarebbe andata così.
è strano che uno come me, ciondolante tra pessimismo cosmico, fosse di depressione, e incontenibili ondate di energia, è strano ma forse non poi così tanto, che io sia pervaso da una sorta di solidità fiduciosa nei confronti degli eventi della vita. è come un senso aggiuntivo, impalpabile, che mi suggerisce prima se quello che sta accadendo è conforme o meno agli eventi precedenti. perché non conosco nessuno che non sia in grado, a posteriori, di ricostruire genealogie più o meno fantastiche, più o meno mistiche, più o meno scientifiche. ma forse, fino ad ora, la "realtà" si è divertita ad assecondare questo mio divinare in erba.
forse.
forse basta non credere troppo a ciò che accade manifestamente, a ciò o a chi ostenta una mancanza di segreti. forse basta credere nell'invisibile e nell'inudibile quel tanto che basta a non diventare proseliti di qualcuno o qualcosa. insomma, non credere troppo facilmente alle scolastiche: al complesso di Edipo o alla volontà di un dio e derivati di vario genere.
la semplificazione è un segno del male, dell'inaridimento umano.
così come il credere ad una soluzione pratica per i problemi di coscienza, come si dice più sopra. qualcuno prima o poi dovrà prendersi la briga di spiegare il contenuto di queste frasi, senza affidarle ad un vuoto e vago consenso, disumano, idiota e crudele.
ogni cosa punta a eludere la parte di scelta e consapevolezza necessaria dell'Essere umano.
le domande sono confini per le risposte, la libertà somiglia troppo alla legge del più forte.
e la mente che trova le risposte è già diventata altra rispetto a quando poneva le domande.

Nessun commento: