venerdì 14 settembre 2007

la strada per altrove

martedì 11 settembre è morto Joe (Josef) Zawinul.
non sembri cinico il "sorvolare" sull'anniversario della tragedia del WTC di New York, per le vittime della quale provo infinita pietà, mista a forte critica per la politica americana, alla retorica dei paladini del bene contro il male blablabla, dell'attacco cialtrone a sorpresa quando vi sono quantità di motivi per dubitarne e adombrare la solita vecchia banale squallida smania di potere.
non sembri cinico il non menzionare la scomparsa del povero Luciano Pavarotti, di Big Luciano blablabla, già cibo per trafiletti e giornaletti, per popolino abbarbicato alla sua bara in cerca di comparsate e invasioni di campo visivo di celebrità più o meno vere. la sua dedizione alla musica speriamo sia l'unica cosa che resti davvero nel tempo.

ma la morte di Joe (Josef) Zawinul non è intrisa di menzogne e grassa di cibo per addomesticare e non saziare l'ignoranza. Joe è stato uno dei più grandi musicisti, pianista e compositore, del Novecento. non seguo quasi mai i telegiornali, ma nemmeno nelle rassegne stampa ho sentito la notizia. un sms di un mio amico bassista mi ha messo al corrente di quanto accaduto.
aveva 75 anni, miracolosamente, data la vita intensa ed eccessiva.
Joe è l'autore, mai troppo celebrato, di Birdland, brano addirittura famoso, sebbene l'unico.
Joe è intervenuto alla grande alla fine degli anni '60, dopo una carriera già di tutto rispetto, a New York già da una decina di anni piombatovi dalla sua Vienna dove è tornato per morire, scrivendo In a silent way per le sessioni di interminabile sperimentazione di Miles Davis. un capolavoro inaudito. ha suonato con praticamente tutti i più grandi musicisti jazz del secolo, è stato uno scopritore di talenti di prim'ordine, carattere difficile ma entusiasta, creativo al massimo grado.
Joe è stato fondatore, con Wayne Shorter, degli Weather Report, laboratorio di jazz, rock, di musica vera e vitale, padre, insieme a pochi altri, di quella fusion poi diventata tanto di moda.
Joe ha arricchito la vita di coloro che lo hanno incontrato e di chi, come me, più modestamente, ha potuto "solo" ascoltarlo, anche dal vivo, perché fino a pochi mesi fa, coi suoi Zawinul Syndicate, ha continuato ad esplorare e contaminare musiche e culture traendone armonie e provando instancabilmente ad accostare elementi tra di loro, alla faccia dei conflitti.
in coda alla sua musica, è andato via. ha provato a raccontarci qualcosa del mistero della vita.

grazie, e addio. senza applausi, please, il silenzio è musica.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh io tempo fa ( perchè poi, putroppo, li ho persi per "strada") ascoltavo, e mi piacevano, i Weather Report, ho qualche preistorica "cassetta".
Il tuo ricordo è bello perchè scevro da ogni retorica.

Grazie per la traduzione

Anonimo ha detto...

Come lui, ce ne sono tanti che vanno via in sordina... sfortunatamente.

Gianluca ha detto...

@perla: grazie a te
@auramaga: verissimo, per non parlare dei poeti, a parte il caso Luzi...

amalteo ha detto...

affinità e differenze!
bella definizione
ciao e grazie

amalteo ha detto...

su zawinul ti lascio una scheda di piero scaruffi:

Austrian-born conservatory-trained pianist Josef Zawinul (1932) emigrated to the United States in 1958 and joined Cannonball Adderley's quintet in 1962, rapidly becoming one of the most respected hard-bop pianists. After the prophetic The Rise And Fall Of The Third Stream (october 1967), mostly composed by tenor saxophonist William Fischer, Zawinul contributed to the electronic period of Miles Davis, and penned some of his best compositions, such as Pharaoh's Dance on Bitches Brew (1969). Zawinul de facto coined the atmospheric sound of Weather Report with Zawinul (august 1970), featuring trumpeter Woody Shaw, soprano saxophonist Earl Turbinton, pianist Herbie Hancock and bassist Miroslav Vitous. The ten-minute Double Image and the 14-minute Doctor Honoris Causa bridged hard-bop and jazz-rock, bypassing cool jazz and free jazz. Zawinul perfected his vision of the keyboards in the electronic age on the Weather Report albums. He and Annette Peacock can be credited with introducing electric and electronic keyboards into the jazz mainstream. He articulated a (swinging) vision for electronic jazz on his solo album Dialects (1985), mostly recorded by himself.

After leaving Weather Report, Zawinul formed the Zawinul Syndicate and veered towards danceable world-music on The Immigrants (1988), Black Water (1989), Lost Tribes (1992). My People (1996).

Zawinul also composed Stories of the Danube (composed in 1993), a symphony, and Mathausen (composed in 1998), a memorial for the victims of the Holocaust,

Zawinul died in september 2007.