martedì 25 settembre 2007

work in progress


nelle ultime settimane

ho letto:

- Semi di contemplazione di Thomas Merton, il famoso monaco cistercense autore di Nessun uomo è un isola. Questo libro da me appena letto è una raccolta di riflessioni, ben legate nello svolgimento però, intorno al tema della contemplazione secondo un mistico. Sapete bene (forse) che mistici e poeti sono per me gli Eletti. Bene, niente fraseologia all'acqua di rose, niente poesiole sul cielo e sull'acqua, niente sentori new-age in queste pagine, ma alta, profonda e sensibile indagine sull'animo umano, sulla tanto fraintesa vita interiore. Buon senso e vera conoscenza della spiritualità sono i pregi più importanti di questo raro volumetto risalente agli anni '40, trovato in una cartoleria di Sant'Arcangelo di Romagna quest'estate, in un'edizione Garzanti datata 1991, durante la festa di degustazione di vini Calici di stelle. Una volta superate le pagine di più stretta osservanza cattolica - seppure, sia chiaro e cosa non da poco, mai spentamente ortodosse né fastidiosamente untuose - regalerà una mole di spunti di riflessione e, certo, contemplazione, analisi e considerazioni sull'uomo e sulla società degne di figurare nei volumi di sociologia, di psicanalisi, di antropologia;

- I bu di Tonino Guerra (sì, quello dell'ottimismo è il profumo della vita). Il volume raccoglie tutta la produzione poetica in dialetto santarcangiolese fino agli anni Settanta dell'autore, che rimane uno dei più grandi poeti italiani del Novecento, secondo me (e secondo il ben più autorevole Pier Vincenzo Mengaldo). Ogni componimento una storia, un racconto, un monologo, tra gioia e follia, tra solitudine e crescita economica, sempre ricchi di umanità e malinconia. Guerra è stato, ricordiamolo, anche sceneggiatore di primissimo piano insieme a giganti come Antonioni e Fellini;

- Creazione senza Dio di Telmo Pievani. Recente volumetto nel quale l'autore - professore di filosofia della scienza all'università Bicocca di Milano - si impegna, con precisa e accurata preparazione e una punta di ironia, a fare una volta per tutte il punto della situazione della teoria scientifica del cosiddetto darwinismo, replicando saporitamente punto su punto ai sostenitori del cosiddetto disegno intelligente, venuti recentemente alla ribalta negli Usa (e anche in Italia). Gustoso, denso, intelligente, un saggio di correttezza divulgativa, di onestà intellettuale. Rende evidente che la menzogna prospera finché si riesce ad evitare che le premesse di una discussione siano messe ben in chiaro, politica italiana docet. Le bugie hanno le gambe lunghissime e amici molto interessati...

sto leggendo:

- Medioevo e Rinascimento di Eugenio Garin. Una densa raccolta di saggi tra storia, filosofia, letteratura e storia delle idee dello studioso che più di tutti ha contribuito a cambiare la visione dell'Umanesimo. Insomma, di storia totale alla maniera di Le Goff, Duby, Braudel, Bloch e tanti altri. Esemplare ricerca su ciò che è sopravvissuto, ciò che è superato e ciò che non è mai esistito nella storia europea tra Trecento e Quattrocento. Imperdibili i saggi sulla magia, finalmente vista nella sua vera dimensione - in quel tempo - di premessa al cambiamento avvenuto nei secoli successivi, rivoluzione scientifica in testa. Quella magia che, fino al Trecento, era stata relegata al di sotto della ragione, negli spazi della blasfemia, diventa simbolo della libertà dell'uomo, della sua capacità creativa, del suo farsi incessante e senza cammini obbligati. Pur restando un vero e proprio guazzabuglio teoretico, è stato un passaggio fondamentale, che forse oggi stiamo percorrendo a ritroso, se è vero come è vero che esistono libri dal titolo A tavola con gli Elfi...Comunque, lavoro capitale, e ottima lente per posare lo sguardo sul mondo contemporaneo;

- La nàiva, Furistìr, Ciacri di Raffaello Baldini. Un ampio volume che contiene quasi l'intera opera poetica dell'altro grande santarcangiolese. Lingua più aspra, racconti spesso più lunghi, ma come un'identica atmosfera. Un racconto realista sull'uomo, sull'ostinata resistenza delle illusioni e la realtà che invece va avanti da sé;

- 11/9. Il cospirazione impossibile a cura di Massimo Polidoro. Raccolta di saggi a cura di vari esperti (ingegneri, filosofi) sull'analisi dei motivi che stanno alla base delle varie teorie del complotto sull'11 settembre (le esplosioni, il crollo delle torri ecc.). Lo spirito è simile a quello del volume di Pievani descritto più sopra, ma con meno ironia e una punta di pedanteria. Libro comunque interessante e che porta sul frontespizio una splendida massima di Pasolini ("Il complotto ci fa delirare perché ci libera da tutto il peso di confrontarci da soli con la verità") che è piacevole e convincente senza risultare fastidiosamente apologetico nei confronti dell'America di Bush. Una volta di più viene dimostrata la persistenza di ciò che risponde a desideri profondi e tenuti sullo sfondo, a scapito di una ricerca più sera e severa, che porta a conclusioni più drammatiche perché più precise. Se gli "attentati" non furono un inside job, una macchinazione orchestrata dagli stessi apparati USA, è pur vero che furono a tutti gli effetti usati come pretesto per un attacco già progettato, e certo non in base a considerazioni di nobile politica e di lungimiranza. L'unica cosa che non viene mai considerata è però l'orario stesso degli attacchi. Perché limitarsi a 3.000 vittime quando, un'ora dopo, sarebbero potute essere dieci volte tanto? Per fortuna non è andata così, 3.000 vittime sono una cifra enorme (eppure quanto più bassa di quelle causate nelle operazioni di guerra?), eppure mi pare un'occasione persa per i terroristi;

- Beowulf, anonimo poema del VII secolo d.C. Il più antico poema in una lingua "volgare" europea, racconta le storie e i combattimenti di Beowulf con i mostri, eroe dei regni scandinavi. Affascinante, spazio e tempo che scorrono lenti e geometrici, origine e frutto di leggende popolari mostra, come i miti greci, una stupefacente modernità simbolica e bellezza letteraria.

sto pensando:

- che per stasera devo smettere di scrivere;

- quali sono le relazioni tra l'evoluzione dell'uomo e la nascita della coscienza e della spiritualità? cioè, la vita spirituale, artistica, religiosa, quanto porta di vero e di falso, senza essere banali e grossolani? come può l'uomo credere nell'invisibile, sentire l'ignoto, sapendo o credendo di sapere che su questa third stone from the sun la vita si evolve di continuo, si può reinventare o estinguere in tempi che non sappiamo pensare, le visioni possono mutare...le eterne massime dei saggi di ogni tempo e luogo e la fragilità della vita...chiese che promuovono dèi narrati dall'homo sapiens che poi si rifiuta di pensare al domani, al mutare delle lingue, al possibile silenzio, al casuale binario sbagliato dalla Terra nella sua orbita invisibile....rimasticare in eterno le parole già dette senza interrogarle, questa parola miracolosa, che lavora sempre a contatto con l'interiorità magmatica dell'uomo e cerca di darne conto con dei suoni...

e buon appetito.

6 commenti:

virginie ha detto...

presente

Gianluca ha detto...

hehee, merci cara. :)

virginie ha detto...

o maremma maiala, mi continui a cambiare look; sarai mica un po' inquieto?

Gianluca ha detto...

"a colui al quale la terra non scotta sotto i piedi...."
ma almeno gradisci un minimo (anche i post?)
baci cara v.

virginie ha detto...

touchée
(la domanda non merita risposta: che verrei a leggerti a fare a tuo avviso?)

Anonimo ha detto...

In quanto a letture siamo agli antipodi.