martedì 2 ottobre 2007

i conti che non tornano

una parentesi in questa febbre che non vuol saperne di lasciarmi, amante fedele, non c'è che dire
e, per la verità, questa pausa di malattia mi ha fatto pensare moltissimo, ho potuto riassaporare come non mai il valore del silenzio e della quiete, che da esteriori diventano per forza interiori, vale a dire che in queste condizioni (non di malati, ma di silenzio e quiete) c'è davvero un alto rischio di prendere la via della ricerca e della saggezza, per tutti
e, infine, non crediate che io non mi renda conto di aver scoperta una ovvietà

ma poi c'era una cosina sulla quale non avevo ancora definito le mie impressioni
una cosina sulla quale all'inizio avevo posto un segnalino di ammiccamento e condivisione, sulla scia delle facili nausee da eterna gravidanza isterica di cui soffre la democrazia italiana
nel guazzabuglio vero/apparente delle sommosse alla grillo, del blaterare di antipolitica
quelle affermazioni del romano p. nel ceruleo salotto del vespa:
non vedo, dice il p., una società migliore della sua classe politica;
la signora (colombo, intervenuta in trasmissione) chiede un esempio, dice ancora p., giustamente la classe politica deve dare l'esempio, ma nella società vedo gli stessi mali

e allora? mi domando
giochiamo a "è nato prima l'uovo o la gallina"?
oppure, chi è senza peccato ecc.ecc. quindi pari e patta, stanotte tutti a casa e non pensiamoci più?
lentamente mi si è risvegliata una furente indignazione verso tanta idiota sfacciataggine.
e dire che, sia pure attraverso la (ovviamente abortita subito) mediazione della Rosa nel pugno, sono stato sostenitore del p. qui sopra (che è prodi, ve lo rivelo subito per non tenervi troppo sulle spine)
ma vogliamo capire cosa significano quelle affermazioni così italiane di prodi? italiane perché buttate lì, con apparente noncuranza condita di superiore bonaria ironia, ma che nascondono il solito fondo brutale e stupido di chi ha il culo protetto anche davanti alle più grosse cazzate

buttare tutto nel solito moralismo da quattro soldi, che non è altro che la solita slavata riproposizione del qualunquismo, non mi sta bene. ma proprio per niente.
"italiani, se siamo dei cialtroni è colpa vostra. siamo come voi. ci avete voluto così, ora non potete pretendere..."
beh, col cazzo, scusate
a me di sentirmi dare del delinquente, arraffone, speculatore, corruttore e quant'altro da uno solo perché è delinquente, arraffone, speculatore, corruttore e quant'altro lui, non mi sembra un'argomentazione così irresistibile. anzi, francamente mi domanderei se per caso non mi stessi trovando alle prese con un idiota.
sono allibito.
non mescoliamo le carte in tavola: al posto di comando ci stai tu, caro p., mica io. e ci stai in base a tutta una serie di leggi che il cittadino (grazie alle leggi sull'istruzione che sono penose, e alle solite scuole spesso allo sfascio) ignora ma che tu devi invece rispettare. io, che non rubo, non uccido, faccio il commercialista nel mio piccolo e le tasse giuro che le pago, ho votato la tua coalizione non certo per sentirmi rinfacciare questa crassa volgarità che vuoi far passare pateticamente da logica vincente.
leggi che non sono state scritte e votate da delinquenti, ma solo troppo spesso male applicate da essi. e non è la stessa cosa.
com'è stato possibile che un sistema creato per far sì che cittadini liberi e onesti potessero in coscienza eleggere al Parlamento dei loro concittadini più liberi e onesti, dotati di capacità tali da renderli utili al governo del paese, com'è stato possibile che ora sia diventato il suo opposto, dove il malvivente vota chi gli promette impunità, oppure il malvivente viene votato da chi gli promette impunità?
il povero politico è vittima e simbolo di una società che lo costringe ad agire male, di una società sporca che la costringe a sporcarsi a sua volta? ma siamo ancora nel paese di machiavelli o in quello di alice?
seguendo la geniale intuizione, allora, pinochet, per es., non è stato che lo specchio di un cile popolato di fascisti. a suo modo ha dato l'esempio, non fa una grinza.

la politica si fa o si offre e vende?
la politica si nasconde dietro ai cittadini?
una classe politica che così grossolanamente ammette la propria impotenza, cercando una giustificazione demente, è davvero sconfortante. occorre davvero parlare di antipolitica, questa invenzione tanto di moda perché sembra vi rifletta al contrario dandovi l'illusione di esistere?
triste che il motivo di tale bestialità sia stata una domanda gretta, sul fatto che i giovani non godono degli stessi benefici dei politici, che invece hanno sconti, vantaggi ecc.ecc.
è questa la vera somiglianza, la corsa al ribasso della società (politica inclusa, caro prodi, che ahité non è corpo estraneo) al denaro e all'affermazione, dove conta solo chi può far arrivare prima. e chi è fuori gonfia d'invidia e vi fa i conti in tasca, fottendosene dello sfascio, chiedendo solo una parte anche per sé, gli altri, quelli che inspiegabilmente continuano a preferire l'onestà e il rispetto, Vaffanculo.
ed ecco che Grillo è davvero il vostro specchio, grezzo, volgare, brutale, in soldoni, eppure facendo ridere riesce perfino a migliorarvi.
sic transit gloria mundi. papè satàn aleppe.

6 commenti:

virginie ha detto...

mmmmh. ni. non ho sentito rp, non ho visto "porta a porta", ho solo letto i resoconti/riassunti qua e là. ho interpretato rp diversamente, magari mi sbaglio. sono aliena, i forcaioli non li sopporto (penso al beppe, qui), mi pare che a furia di sputare su "mani pulite" si sia buttato via il bambino con l'acqua sporca, credo che "la casta" sia un buon lavoro giornalistico ma mi fa orrore il milione di italiani che solo per il fatto di averlo letto si sente eroe. e reclama giustizia con cappio e corda. i costi dei nostri palazzi sono ingiustificati, ma com'è che il problema numero uno dell'italia è diventata la sua classe politica? fa abbastanza vomitare e si è arrogata privilegi indifendibili ma sembra quasi, a vedere l'italia dall'esterno, che tutti i nodi si sciolgano tagliando il cappio. beh, no, ho paura di no."anche se voi vi credete assolti, siete per sempre coinvolti", ricordi? io, in parte, mi sento responsabile di questa classe politica, mi sento responsabile del fatto che il mio paese si sia trasformato in un circo, del fatto che abbiamo lasciato passare una riforma della scuola che ci renderà mediamente un poco più ignoranti, che abbiamo pensato di risolvere il problema del lavoro legalizzando il precariato, che abbiamo chiamato forza lavoro da paesi più poveri del nostro e ora vogliamo espellerli a calci in culo, del fatto che milano sia sempre meno grande e sempre più gretta e meschina, del fatto, forse, che non mi sono buttata in politica e potrei continuare all'infinito. mi fa paura tutto questo urlare "la colpa è sua", non perché non sia sua e non perché non sia giusto denunciarlo. la colpa è sua, certo, stella e rizzo sono tra i pochi che osano fare il mestiere andando a sfrucugliare i potenti. ma non tutti questi lettori indignati son gran bella gente. mi sa che non mi sono spiegata. mica dotata per fare i comizi. bah

virginie ha detto...

dimenticavo: ovviamente i cileni non si sono meritati Pinochet. Parigi è piena di cileni che sono qui da quando hanno fuggito il regime, negli Anni 70. Di nostalgici pro-Pinochet in Cile, invece, incredibilmente, ce n'è ancora.

virginie ha detto...

voilà, ho trovato chi lo dice benissimo: qui, http://wwwmondolibero.blogspot.com/2007/10/paolo-barnard-lannullamento-della.html

Gianluca ha detto...

diciamo che questo post è un po' "pamphlet", quindi umorale e anche ingiusto, sapendo di esserlo.

Gianluca ha detto...

..anche per dare contro a quelli che siccome l'italiano medio è un po' una merda, maleducato, ignorante, menefreghista, prepotente, razzista, furbetto, dobbiamo solo stare zitti davanti ai politici incapaci che ci siamo scelti. (e va da se che di politici capaci ce ne sono, li ho sentiti in qualche dibattito. non li conosce nessuno, ma ci sono). la politica va criticata, come in tutti i paesi liberi, ma non sui dettagli e le meschinità. va inchiodata dove le conseguenze sono serie, cosa che in italia da quarant'anni non succede.

Gianluca ha detto...

ti sei spiegata benissimo cara.
sono d'accordo, in gran parte con te. non mi sembra abbiamo punti di vista così diversi.
non sono difensore di grillo né dei lettori-de-La-Casta-e-basta.
non sono un urlatore e non amo chi alza la voce, però mi arrabbio e indigno quando mi sembra di sentirne una davvero troppo grossa. come questa. società e politica sono inscindibili, chi si crede de-responsabilizzato è un delinquente.