martedì 15 gennaio 2008

40anni in 2


una pizza dopo le 14, sempre al volo (dedicato ad Auramaga :)
banca, benzinaio, parcheggio, ciclo di ascolto da Tomatis e finalmente pranzo.
avevo già dimenticato il berretto grigio di lana sul bancone del caffè, posato lì per estrarre i due euro dovuti per la magnifica sfogliatina di mela. in mano avevo l'ombrello e due libri. erano le 11:47, e la prospettiva di dover aspettare due ore e mezza prima di mangiare aveva vinto.

entro in pizzeria, insomma, la cameriera dall'accento dell'est mi fa accomodare, e inizio la solita cernita tra le novanta pizze che offre il locale. opto per la numero 131 (lo so, ho appena detto che le pizze sono 90, infatti la numerazione inizia da 50, non so per quale motivo). pancetta fresca, zafferano e fiori di zucca. sottile e croccante.
appena ordinato, accanto a me si accomodano due ragazzi, i ventenni di cui al titolo. probabili compagni di squadra calcistica (parlano di un mister, sono acutissimo).
ieri avevo un volume fotocopiato e potevo leggere anche mentre tagliavo la pizza debordante dal piatto, ma oggi no, libri tradizionali, impossibile leggere senza il rischio di stamparmi una fetta sulla camicia. bianca a quadretti azzurri, finissima. allora, inevitabilmente, ascolto.
i due frequentano ingegneria. uno dice che noi di ingegneria gestionale siamo famosi per le belle donne e poi si accusano a vicenda con fraseologia affastellata di farsi dei cessi. tutto nella norma, a parte il linguaggio generazionalmente modificato, con abbondanza di sbatti (per sbattimento) & affini.
iniziano a scaldarsi. uno dice di aver conosciuto una ragazza dai tratti stranieri, africani (alcune parole le ho perse causa musica di sottofondo un po' alta...), capelli ricci...l'altro commenta figa, con una negra, stai cadendo sempre più in basso, e in risposta ma no, non è scura, e sono pieni di soldi, libanesi, lei è nata in svizzera.
ah, beh, allora è un buon partito
conviene l'amicone.
il fidanzato della negra chiede notizie sul fidanzato di sua sorella. un certo Paolo, che ha una Kawasaki 600. sì, lo conosco. è molto bello. dice. ah, beh, allora a mia sorella non posso proprio dire un cazzo. meno male, sono più tranquillo.
sai, mi ha chiesto se vado in Libano con lei. ma ci vogliono 250 dollari per il visto, hanno un solo aeroporto. che posto del cazzo. su questo sono d'accordo entrambi.
e mi viene da pensare, cari fanciulli, vivete in Italia, che di aeroporti ne ha tanti ma è grande dieci volte il Libano e la guerra è finita sessant'anni fa. in Italia, dove Malpensa è collegata con un trenino che va verso il nulla, dove l'Alitalia fallisce, il personale fruga nei bagagli, ma l'amministratore prende 2.300.000 euro di liquidazione, l'Italia che all'estero tutti prendono per il culo anche grazie ai 5 anni di governo Berlusconi, dove non riusciamo nemmeno a smaltire i rifiuti, dove in Parlamento siedono inquisiti e condannati che vogliono modificare la Costituzione, dove ci sono ospedali di nuova costruzione abbandonati e intanto si muore di lavoro, di inquinamento, di incuria, di povertà.
qualcuno glielo dirà che anche grazie a loro il paese di merda è il nostro.

3 commenti:

virginie ha detto...

già

Anonimo ha detto...

Si sente come una vaga aria di polemica :)
Comunque, che discorsi squallidi...

Anonimo ha detto...

Ah... e grazie per il mio "dedicato"