martedì 12 giugno 2007

virtù del disordine

così anche questa notte, da non fumatore, avrei fumato facendomi sgrondare di dosso la maledizione, l'alcol, la filosofia, la solitudine, l'odore del sesso caldo dell'estate, le ventate di benzina dalla finestra, i ricordi, le promesse, le parole, vado lungo è il mio blog, farebbe più fine dire taccuino lo so, scivolano le citazioni mezze dimenticate come prese a morsi, i luoghi e le persone veduti una volta per sempre, ricchi di speranza e di desideri
ma sono qui a scrivere, prima in brutta e poi in pubblica bella copia, per il pubblico ristretto che passa di qui, s'intende, mentre sorseggio jagermeister ghiacciato
mentre credo che tutto questo sia costruttivo, quando so benissimo che baratterei subito con una notte folle, con una nuova donna da conoscere e dalla quale farmi conoscere sperando di non ripetere un copione stantìo. amo gli odori della notte, gli odori del giorno e gli odori delle donne, non dico i profumi, ché fanno sciattamente poetico e retorico nel peggior senso, non significano tutto ma solo la parte in superficie
di qui, con un salto
scorrere questi giorni, la parte buona, non è vero ma devo scegliere
i film: Uno contro l'altro praticamente amici, Tomas Milian e Renato Pozzetto, mediocre con qualche battuta memorabile e la sfacciata, crassa, grottesca messa in scena della corruzione politica com'era vista venticinque anni fa, come se oggi fosse sparita: gli usceri dei ministeri parlano solo se allunghi la centomila lire, le stanze e i sottosegretari frequentati solo da chi cerca qualche privilegio, e i portaborse contano mucchi disordinati di banconote. che fare, ridere, sorridere, criticare, prendere nota...
i complessi, di Dino Risi, episodi con cast all-star, manfredi tognazzi e sordi. film ironico, dolce, cinico sui difetti veri e presunti, sul punto di vista dove il più forte vince ed impone la sua verità, come il dentone di Sordi, e tanti gradassi odierni. le radici di fantozzi e di verdone, per esempio.
scorrettezza che significa sgrammaticare gli stereotipi.
infine, nel cuore della notte, col cuore pieno di alcol e di sonno come una sconfitta, risalgo verso me stesso. provo simpatia per i mistici e i profeti privi o ricchi di fede, pieni di verità vita e indignazione, antipatici anche, ma solo per troppo amore mitigato appena dalla non-violenza, che non ci sta alla rinuncia, miracolosamente lucidi e antidogmatici, che non guardano in faccia nessuno per poter guardare se stessi, che per voler tutta la verità ne illuminano almeno un frammento, nel dolore e nel consumarsi furiosamente. confondono l'egoismo con il martirio, ma lo fanno realmente.
tra tutto quel che dimentico, trattengo appena l'ultimo, per diventare un uomo migliore, mi dico.
quello che ha detto:
"la leva ufficiale per cambiare la legge è il voto. la Costituzione gli affianca anche la leva del diritto di sciopero. ma la leva vera di queste due leve del potere è influire con la parola e con l'esempio sugli altri votanti e scioperanti."
"ciò che seguita a cambiare di posto secondo il capriccio delle fortune militari non può essere dogma di fede né civile né religiosa."
"un rimorso ridotto a millesimi [perché ricade sul collettivo] non toglie il sonno all'uomo di oggi...c'è solo un modo per uscire da questo macabro gioco di parole. avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni."
"è noto che l'unica 'difesa' possibile in una guerra di missili atomici sarà di sparare circa 20 minuti prima dell' 'aggressore'...allora non esiste più una 'guerra giusta' né per la Chiesa né per la Costituzione."
"c'è un baco interiore dunque che svuota la grandiosità dell'edificio [sociale, civile e legale] di ogni intrinseco significato. il nome di quel baco lo conosci. si chiama: idolatria del diritto di proprietà."
"scorrette sono solo le parole false e inutili."

so di non aver scelto i passi migliori, ma solo quelli che stanotte mi vanno a genio.
dedicati ai manichei di destra e di sinistra, ai cattolici da quattro soldi, agli ipocriti in generale che vedono comunisti ovunque, e a chi vede fascisti ovunque.
chi era costui? Don Lorenzo Milani. "L'obbedienza non è più una virtù", Stampa Alternativa.
l'obbedienza no, ma il disordine sì.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piace molto questo post.
Ci voglio aggiungere una referenza al saggio sulle libertá di Thomas Mill.
Se non avessi dormito solo tre ore questa notte, forse commenterei qualcosa di piú intelligente, ma per oggi mi fermo qui.

Gianluca ha detto...

grazie, mi fa molto piacere il tuo apprezzamento. ma allora, se sommiamo le nostre ore di sonno, arriviamo a sei, benissimo!

Anonimo ha detto...

Che coppia!!

virginie ha detto...

seconda. resta che il post è davvero potente. e molto evocativo. per di più mi offre un alibi: cullarmi un altro poco nel caos che mi circonda.

Gianluca ha detto...

una tua visita mancata è come una critica severa. meno male. grazie.