martedì 19 febbraio 2008

giorno prima degli esami


dormire poco mi fa un effetto eccitante
sarò strano
mi sento suonare sugli accordi di ESP o Freedom Jazz Dance mentre davanti a me sulla scrivania ci sono caretellette piene di numeri, le dichiarazioni IVA
le sinestesie abbondano come frutti maturi
sono straordinariamente reattivo sessualmente, praticamente un caso di satiriasi (non è che di solito sia un eunuco, ma insomma, esistono vie di mezzo). del resto suonare jazz è anche esercitarsi nell'erotismo della musica, right?
sarà che c'è la luna piena e questo conta, altroché se conta
o sarà che sto convertendo il disagio dell'eterno studente in vero diritto allo studio e al cambiamento

come Salvador Dalì che si addormentava con un cucchiaio in mano per violare il mistero del sogno, e conquistare l'ispirazione del momento del trapasso, tra veglia e sonno, tra vita e morte, le sue carni sciolte, gli occhi gibbosi, le formiche e i cieli pieni di resti umani, i colori rabdomantici
tra Eliot e De André, se si continua a scrivere dopo i 25 anni (o i 18 secondo il più moderno Fabrizio) o si è degli idioti o si è poeti veramente
ma come unire l'età della pornografia, di massa e individuale, e la poesia, sono più lontani o più vicini di quanto si pensi?

non lo so, intanto l'overdose di storia bizantina mi dà alla testa, età violenta, e nella ricostruzione così rivelatrice, come ogni storia col senno di poi
fratelli che uccidono fratelli, figli che uccidono i padri, madri che uccidono i figli, eserciti di soldati accecati che marciano al comando di comandanti orbati di un solo occhio, a suggello di terribili vittorie, patti violati di continuo, intrighi e politica come convenzione di un attimo, età di controversie cristologiche, violenze spirituali, ortodossia ad ogni costo, l'età in cui è stata forgiata la dogmatica cristiana a colpi di concili e decreti che ignoriamo, in cui gli arabi erano più tolleranti dei cristiani, così bravi a rovinarsi da soli per il puro piacere di ottenere ragione, pur di cancellare il dubbio. un gran mercato dove la verità è soggetta a variazioni di cambio, a "naturali cali di peso" come certi cibi, e al fallimento costante. tutte cose che si dimenticano presto. contro questo pensare per blocchi omogenei che è la morte del pensiero e della verità.
comunque, domani si gioca. ecco, il gioco, forse sì, è la chiave. a dopodomani, coi risultati.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

A quanto pare sono ancora in tempo per farti un grosso in bocca al lupo!!!
Ma che facoltá fai? E che esame ti aspetta?
L'ultima frase del post precedente (stralci di ermetismo che riaffiorano), mi fa pensare a come sarebbe piú facile fare l'universitá alla fine della carriera professionale: ci sarebbe meno tensione, meno attesa, meno ansia e angoscia da prestazione. Solo la voglia di sapere e di confrontarsi con l'esaminatore.

Anonimo ha detto...

"fratelli che uccidono fratelli, figli che uccidono i padri, madri che uccidono i figli"
sicuro di parlare dell'epoca bizantina?
Sarà che, come le scarpe, le borse e l'abbigliamento, anche gli "usi e costumi" tornano prima o poi, perchè mi pare tu descriva tranquillamente i giorni nostri....stai delirando....sarà l'esame imminente.....o forse trabocchi di poesia....no!
Semplicemente ti esprimi senza filtri!
Domani andrà benissimo....dei l'impressione di essere un ottimo giocatore!

Darksylvia

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Gianluca ha detto...

@ auramaga: frequento musicologia, dopo essere partito da filosofia, ed essere passato per lettere. grazie per l'imboccatura!! il riferimento nel finale del post precedente era, ovviamente, riferito alla balbuzie. se tutti i professori fossero come quello di oggi, non mi sarei mai fatto il minimo problema...baci cara
@ sylvia: sarai mica troppo buona? è un pregio, s'intende...comunque è andata bene (è stato oggi l'esame), sono già di nuovo in ufficio...rendiconterò. altri baci.

Anonimo ha detto...

ehi, arrivo tardi. intanto complimenti. domani vedo di passare per il resoconto. besos