martedì 26 febbraio 2008

nuove spigolature



da ignorante quale sono su molti argomenti, mi faccio domande magari ingenue, ma non me ne vergogno
ho, come molti, la passione di sapere, di conoscere, che non è certo una novità. "ogni uomo desidera per natura di conoscere" è una formulazione che troviamo nella Metafisica di Aristotele...
ho perduto invece l'ossessione di avere (o, ancora peggio, di dire) una mia opinione su tutto (o almeno di sfornarla immediatamente), moda che va invece allegramente diffondendosi. questa ha formulazioni meno nobili ma non è meno antica della precedente...basta dire qualche frase riciclata sugli argomenti di grido per apparire al passo coi tempi e soprattutto lasciare un'impressione di intelligenza e smaliziata sapienza.
come quel signore che, partendo dalla constatazione che sono stati installati ripetitori per cellulari in alcune stazioni della metropolitana milanese così che - come accade in altre città europee quali Parigi e Berlino - i telefonini "prendono" anche in viaggio, estendendone quindi l'uso anche sottoterra, giunse con un volo pindarico alla conclusione che poi ci lamentiamo se i giovani sono rincoglioniti. sottintendendo l'effetto dell'uso eccessivo del cellulare...ma il filo che collega i due capi del ragionamento (?), la parte che cioè più importa perché dà conto dell'andamento e della fondatezza del pensiero, è stato sacrificato in favore dell'asso nella manica, la massima conclusiva, prendere o lasciare. da un giudizio di merito - verso il quale si può dissentire e ragionare - ci si sposta su un giudizio di valore fondato sull'autorità di una fonte o di un luogo comune, da assorbire o rigettare come un corpo estraneo. dal quale, ahimé, raramente crescono perle. questo è ciò che offre molto (troppo) del panorama informativo e politico attuale italiano. fatto di malafede e disonestà intellettuale. come p.es. mettere in campo i personaggi ormai da commedia dell'Arte (personaggi presi dal vero ma resi inerti dal farne un tipo e quindi un fantoccio ad uso del commediante) del pensionato che non arriva a fine mese, del clandestino che minaccia la sicurezza, del giovane bamboccione/precario, dell'imprenditore evasore, fino ad arrivare al dio che vuole così... e mettere in piedi uno spettacolino confezionato ad hoc per il quarto d'ora di celebrità. no, non è nuovo reggersi sulla convenzione ed il conformismo, epperò questa perdita di sensibilità davanti al reale mi pare ormai intollerabile, non mi piace, è dannosa, pericolosa, subdola. "campagna elettorale" non è licenza poetica.

2 commenti:

ELLE ha detto...

credo che "aver perso l'ossessione di dire l'opinione su tutto" è una buona cosa al giorno d'oggi. E' sintomo di saggezza e può essere l'arma migliore in tante occasioni.

Gianluca ha detto...

probabilmente sì...ci si può persino prendere gusto. tacere a volte dà l'impressione di assistere ad un film muto, se si aguzza lo sguardo...grazie del doppio commento.