lunedì 30 luglio 2007

la cosa chiamata poesia/6

PENSO CONTINUAMENTE

Penso continuamente a coloro che furono veramente grandi.
Che, dal grembo materno, ricordavano la storia dell'anima
per i corridoi di luce dove le ore sono Soli,
senza fine e melodiosi. Che bella ambizione
avevano di far parlare le loro labbra, ancora impresse
dal fuoco dello Spirito, vestiti da capo a piedi di canto.
E che accumulavano dai rami di primavera
i desideri che cadevano attraverso i loro corpi come fiori.

Cosa preziosa è non dimenticare mai
la gioia essenziale del sangue attinto a sorgenti senza età
che sgorga dalle rocce in mondi prima della nostra terra.
Mai negare il suo piacere nella luce semplice del mattino.
Mai la sua grave richiesta serale d'amore.
Mai lasciare che il traffico gradualmente attenui
nel frastuono e nella nebbia la fioritura dello Spirito.

Vicino alla neve, vicino al sole, nei prati più alti,
guarda questi nomi accolti in festa dall'erba ondeggiante
e dalle vele della bianca nuvola
e dai sussurri del vento nel cielo teso in ascolto.
I nomi di quelli che vivi si batterono per la vita,
che portarono nel cuore il centro del fuoco.
Nati dal sole, viaggiarono per qualche tempo verso il sole
e lasciarono nell'aria vivace il segno del loro onore.


MAI NELL'ESSERE, MA SEMPRE SULL'ORLO DELL'ESSERE

Mai nell'essere, ma sempre sull'orlo dell'Essere,
la mia testa - Maschera Funebre - è portata nel sole.
Con l'ombra che punta il dito attraverso la guancia,
muovo le labbra per gustare, muovo le mani per toccare,
ma non giungo mai più vicino del tatto
sebbene lo Spirito si sporga per vedere.
Nell'osservare rosa, oro, occhi, un paesaggio ammirato,
i sensi rilevano l'atto del desiderare,
desiderano essere
rosa, oro, paesaggio o altro.
Reclamo la pienezza nel fatto d'amare.

Stephen Spender, Poesie, Mondadori

1 commento:

Gianluca ha detto...

mi autocommento. "coloro che furono veramente grandi". Bergman e Antonioni furono gli autori di due dei film della mia vita. che riposino in pace.