giovedì 17 maggio 2007

gli anni


Questo non è un paese per i vecchi. I giovani che stanno
gli uni abbracciati agli altri, gli uccelli sopra gli alberi
-quelle generazioni mortali-cantando, le cascate
gremite di salmoni, i mari fitti di sgombri,
e pesce, carne o uccelli, durante tutta l'estate
esaltano ogni cosa generata, che nasce e che muore.
Afferrati in quella musica sensuale, tutti trascurano
i monumenti dell'intelletto che non invecchia.

(W.B.Yeats, Viaggiando verso Bisanzio, strofa I)

E' un attimo.
Da una parte le buone "vecchie" cose di "una volta", implicitamente sane, implicitamente "naturali", quindi non manipolate quindi amichevoli, "friendly", parte di noi stessi quindi buone tanto che come abbiamo fatto finora, come abbiamo fatto a vivere così senza, nutrienti diuretiche dietetiche energetiche, le trattorie, le osterie, i fagioli con la piada, mica nouvelle cuisine, anche se costano uguale perché sono biologici, quasi fossero coltivati con lo chanel n.5 invece che con il concime.
Naturali e al tempo stesso, quando si dice la fortuna, al riparo dalla natura, che a volte manda in rovina un raccolto, ti mangia con gli insetti, fa crescere una mela un po' storta, un'arancia scheggiata, insomma fiori e frutti insopportabilmente irregolari, e quindi brutti e ipoteticamente cattivi, e poi si dice che abbiamo dimenticato le nostre radici greche, ma guardate qui, platonismo allo stato puro persino al mercato.
La saggezza, la lentezza, il piacere della parola da dire e soprattutto da ascoltare.
I racconti dei bisnonni, morti a 90 anni lui e 87 lei, nonostante la vita dei campi, la cui immane fatica e proverbiale durezza evidentemente vince sul "logorio della vita moderna", a giudicare dai nonni (morti a 61 e 67 anni) e da mio padre (tumore a 63, tra ospedali più affollati dello stadio di S.Siro al concerto di Vasco). Ma sono dati che abbassano la media del benessere, li si perdoni, fosse vero si sarebbe risolta a metà la perenne crisi finanziaria italiana. I vecchi che costano e consumano, che non arrivano a fine mese, o che prendono pensioni da tremilacinquecento euro perché prima vigeva il sistema retributivo, cioè pressappoco "vai in pensione con questa cifra, come farò a dartela è un problema che non intendo risolvere finché è possibile, poi mi inventerò la 'destinazione del TFR' vendendola come fosse un'opportunità", la "previdenza sociale", come suona con meravigliosa ironia. Un dio idiota che non sa contare fino a cinquant'anni. I vecchi scorbutici che ripieni di fiele e di buone domeniche girano piegati e semicoscienti per le metropolitane e i supermercati, quelli che hanno molto vissuto e molto amato e quelli che si sono inariditi come rose del deserto. I vecchi che ormai è tardi, anche se ne senti il bisogno.
E' un attimo.
Dall'altra parte il mito del nuovo, nonostante la crisi delle nascite. Anche l'età nuova, il mangiare positivo, il dettaglio che migliora il quadro complessivo. Il giovane implicitamente bello e quindi buono, il platonismo resta il filo rosso dell'occidente, non c'è niente da fare, i ventenni trentenni quarantenni (ah, il confine mobile della giovinezza, che si fugge tuttavia) speranza del Paese, giovani ambiziosi certo, informati e "al passo coi tempi", che se sembra il passo dell'oca è una distorsione storica credetemi, consapevoli dei pregi e dei difetti della civiltà, che apprezzano le cose belle confondendole a volte con l'arte, o altre volte scambiando il benessere con la creatività. Largo ai giovani, nella politica vecchia, lo slogan funziona per forza, tanto che persino i vecchi se ne vanno convincendo. I giovani, del resto, pensano alla pensione, mica solo alla fica e alle automobili, o al cazzo e alle borsette. Tante intelligenze acute e brillanti messe ad affumicare accanto alle belle speranze, ingannati dal mondo che, come al solito, non tollera l'innocenza.
La fretta, l'ansia, la frigidità, l'eiaculazione precoce. Poveri di fantasia e di futuro, sempre a fare i conti con il tempo e con le misure di peso altezza girovita girotette lunghezza, affamati e continuamente arricchiti di "malattie" da cui tenersi in guardia, dalla depressione alla pedofilia, dall'anoressia alla ninfomania, ma non l'infelicità. Il caso e lo specialista quali numi tutelari, che culo. I giovani a cui tocca tutto il mondo, ma con mille euro al mese. I giovani che non è mai troppo tardi, anche se non ne puoi più.
E' davvero un attimo.
Come se Vecchiaia e Giovinezza fossero due valori, di per sé, assoluti.
Come se la verità, se esiste, non fosse altrove, al di là di questi frammenti, oltre gli Anni.

6 commenti:

virginie ha detto...

da "nonita" a "lolita" hai fatto il viaggio al contrario. o no?

Gianluca ha detto...

sai che, ora che me lo fai notare, è anche un fatto autobiografico. ho amato sempre le donne più grandi di me, ricambiato. poi l'età è progressivamente calata...

Gianluca ha detto...

mi sono espresso da bestia, ma si capiva, no? bentornata.

virginie ha detto...

1. sì si capiva
2. grazie del bentornata
3. una domanda: fino a quanti anni è calata? un bonnie pedofilo per me sarebbe troppo

Gianluca ha detto...

1. grazie
2. prego
3. grazie della fiducia...mi sono fermato a 25 anni, credo di essere al di sopra (o al di sotto) di ogni sospetto....

Gianluca ha detto...

comunque continuano a piacermi le donne mature. e non poco. bacio.