lunedì 28 maggio 2007

sillogismi di amarezza


bonaventura non è più un imberbe giovincello, anzi, sospetta di essere nato vecchio, forse confortato dalla sua inguaribile sardonica tristezza e dal fatto di essere sempre stato decisamente villoso - tranne che sulla testa - suscitando accesi confronti tra le opposte fazioni dei "glabristi" e dei "primatisti (nel senso di primati/scimmie)", altro nome per i "creazionisti" e gli "evoluzionisti", ma ha testardaggine e tenacia da vendere, così da sembrare alimentato da batterie segrete, o illecite...

e così, nonostante le nubi minacciose di temporale e di antiche ricorrenti depressioni, venerdì sera, dopo una settimana di masticazione cavallina di dichiarazioni dei redditi, mi sono mosso alla conquista della mia prima cintura di kung-fu, nella variante filippina chiamata Ar-ku-tai-pa. temperatura tropicale, fameliche zanzare dagli occhi azzurri della bassa padana, le solite secchiate di sudore, ma alla fine la soddisfazione dell'esame superato, alle 22:07 uscivo gongolante dalla palestra con il diplomino e una fascia di fibra sintetica lunga tre metri color giallo canarino completamente fradicia, miracolosamente acquietato dai muscoli ancora vibranti.
poi, sabato, il secondo concerto della stagione. eh, sì. quest'anno vado fortissimo, sarà che di chitarristi disponibili ci sono solo io. un bello spettacolo su musica e letteratura, letture di brani inframmezzate da standards jazz (Duke Ellington, Thelonious Monk, Charles Mingus...) eseguiti dal sestetto di cui faccio parte, con l'aggiunta di quattro cantanti, per l'occasione. belle da rifarsi gli occhi e lo spirito, belle come dico io, belle secondo me, nei diversi lineamenti del viso, nei movimenti, negli odori, anche se grasse, anche se magre, anche se alte, anche se basse, in tutte una goccia di evidente splendore come pietra filosofale e...dio mio come suono meglio, e come hanno cantato meglio, forse sentivano il riflesso del mio ammirare la loro grazia, gratitudine intrisa di sensualità, perché negarlo, dio benedica la musica, la poesia, i capelli lunghi, le gambe senza calze, le caviglie sinuose, i seni e le natiche piene...niente come la bellezza femminile e l'arte per attraversare indenne questi straripamenti improvvisi di pena. invece di rallentare per stanchezza, ora raddoppio gli impegni, due prove la settimana, e cinque forse sei concerti nei prossimi venti giorni. una vera manna per l'autostima, non c'è che dire, passare la serata con persone che vale la pena stare ad ascoltare, una volta tanto, il piacere di tacere senza fretta.

ritorno sul pianeta terra, ancora illuminato dal cammino delle pene appena trascorse come chiocciole decorate, folgorate dalla tempesta, cielo di madreperla
più lucida, l'indignazione, la faccio pascolare. rimando a domani ciò che magari farò nell'altra vita che a malapena sogno. ma nella quale vorrei fare quasi le stesse cose, amare, suonare, scrivere, soffrire senza motivo, lavorare fino allo sfinimento, magari meglio, solo con più libertà, onestà, e meno ipocrisia.

7 commenti:

virginie ha detto...

gronda voglia di vivere la tua amarezza. anche se magari solo goccia a goccia.

Gianluca ha detto...

proprio così. come stai cara? è come se una goccia fosse addirittura troppa per essere compatibile con l'esistenza che conduco. ma questa è un'altra storia.

virginie ha detto...

oops, sei arrivato prima di me. ci avevo ripensato: non "gronda" bensì stilla. e, a questo punto, il resto diventa superfluo.

quanto a me sto incazzosissima, vera arpia tignosa, sospetto che siano gli ormoni, ma intanto sono insopportabile a me stessa. dunque cerco di tacere il più possibile. bacio

Anonimo ha detto...

Sognare di poter fare in un'altra vita le stesse cose che si fanno in questa é quasi la perfezione.

Ricambio con piacere la tua visita, il tuo blog é interessante (almeno lo é questo ultimo articolo). Mi faccio un giretto.
A presto

Gianluca ha detto...

@virginie...beh, ecco uno dei rari giorni in cui non mi dispiace che tu stia a parigi :) (anche se un sorriso te lo strapperei, tout court)
@auramaga..."quasi" le stesse cose. ma è forse dovuto a povertà di immaginazione...grazie della visita.

virginie ha detto...

ahi ahi ahi, i tuoi punti sono in caduta libera: che è? non offri manco una spalla su cui sfogarsi? (non per piangere, sia chiaro, giusto per usarla come punching ball) ;)

Gianluca ha detto...

d'accordo. la verità è che verrei a piedi, oppure navigando controcorrente in kayak pagaiando a mani nude, solo per farmi riempire di cazzotti e farti tornare il sorriso.
intanto fai un giretto al mercato di quartiere a comprare le ciliege, no?
baci.